La giornata è incerta. Stupendi squarci di sole irrompono fra le grandi nuvole nere cariche di pioggia. Ma non si può resistere al richiamo del verde chiaro dei prati, quello più scuro degli abeti e le montagne rocciose dietro, scure, fradice della pioggia che è caduta tutta la notte. Siamo tutti fuori in un attimo. La colazione è stata come sempre abbondante e ora, tutti, ognuno con i suoi occhiali da sole colorati appoggiati sui capelli, stendiamo le gambe al sole come lucertole. Pronti. Zaini in spalla, in fila lungo il sentiero che parte da dietro la casa, un occhio ai nuvoloni. Speriamo bene. Due ore di salita e arriviamo alla nostra destinazione: un largo pianoro con una vista stupenda tutt’intorno. Il prato è costellato di fiori colorati e, più lontano, alcune mucche pascolano tranquille dietro il loro recinto. Il cielo non ci ha traditi ma le nuvole si stanno chiudendo tutte su di noi e l’aria si sta raffreddando ma il contadino ci rassicura, non pioverà! Ed ecco che il solito tira fuori un pallone: non basta la salita per tagliare le gambe ora anche il pallone. L’aria è frizzante, creiamo due porte con gli zaini, poggiamo da una parte tutto il superfluo e su un tavolinetto tutti i nostri preziosi occhiali da sole. Giochiamo un’oretta con alterne vicende fino a quando è tempo di andare. Golf, magliette e zaini sono pronti. Ci avviamo un po’ tristi per non aver avuto per niente sole quando uno squarcio si apre tra le nuvole e un raggio di sole colpisce il tavolinetto su cui sono posati gli occhiali che si illuminano in uno splendente sfolgorio di colori ed ecco che una bella giornata diventa magnifica. Ad ognuno il suo anche se è un peccato perdere quella magia. Ma, almeno, un attimo prima di prenderli qualcuno ha tirato fuori una macchina fotografica e ha immortalato per sempre la scena. Si torna.
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