Al ha una faccia simpatica con due occhioni chiari chiari. Al mattino, quando è ora di muoversi si scuote tutto per un po’ fino a quando sente che tutte le sue giunture sono sciolte e, solo allora, si muove. Al è certamente un tipo accogliente e non fa nessuna differenza fra giovani e vecchi, fra persone di diverso colore, altezza, sesso anche se, qualche volta resta un po’ perplesso quando non capisce bene quello che dicono. O quando ignorandolo completamente si agitano per qualcosa che, Al immagina, gli arriva dritto nelle orecchie attraverso dei buffi tappi, quasi sempre bianchi, talvolta neri, raramente colorati e sempre corredati da un filo che gli finisce nella pancia. E durante la giornata le persone cambiano, ci sono dei momenti in cui, francamente, Al vorrebbe essere meno cordiale ma non puo’ fare a meno di accogliere tutti quelli che puo’ e talora sono veramente troppi: muoversi tutti insieme diventa faticoso.
Ed ecco quel simpatico vecchietto che quando mi vede arrivare allarga il volto in un sorriso, si siede e, poggiato il bastone, apre un libro e legge immergendosi completamente nelle fantasie che le parole gli ispirano.
Ed ecco, ahimé, anche quella simpatica signora, molto chiacchierona e anche molto abbondante, che trascina faticosamente la spesa in diversi voluminosi sacchetti che, inevitabilmente, perdono qualcosa o si rovesciano.
Ma ci sono anche i momenti di allegria quando arriva il ragazzo con la fisarmonica, un po sfiatata, che, a seconda della stagione, intona musiche natalizie o ballate americane e riesce sempre a strappare il sorriso degli altri.
Ma il momento di massima gioia arriva quando mi capita un incontro veramente speciale, non saprei definirlo ma la cosa che mi colpisce di più è un suo grande occhione tondo che, talvolta, tenta anche di parlarmi in modo diverso da tutti gli altri, si illumina, e, nel rapido scorrermi a fianco riesco solo a leggere: “LIMITATA…..”.
Ma, ormai l’ho capito, tra noi non ci potrà mai essere una storia, quello che incontro è un tram mentre io sono un autobus che, stanco della giornata, rientra AL DEPosito.
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