Lo SPID, il Sistema Pubblico per la gestione dell’Identità Digitale, è attivo e, in pochissimo tempo ho avuto il mio SPID. E in modo sorprendentemente facile. Curioso di tutto quello che accade nel mondo dell’Information Technology ho deciso di accquisire la mia identità digitale, lo SPID appunto, presso lo Stato Italiano. Tra i gestori che oggi sono in grado di assegnarle lo SPID ho scelto le Poste per la loro capillarità sul territorio. Infatti non possedendo una carta d’identità elettronica e non vivendo in una regione, il Lazio, dove la Carta dei Servizi (Tessera sanitaria/Codice Fiscale) è attiva, bisogna seguire la procedura semi automatica. Ho compillato, sul sito delle poste (https://posteid.poste.it/) il modulo predisposto e ho subito ricevuto una mail di conferma della registrazione e di invito a recarmi presso un ufficio postale abilitato per completare la procedura. Nell’ufficio vicino a me ho fatto da cavia: ho scoperto che l’ufficio (Roma 18, in via Nedo Nadi) era stato abilitato al servizio solo il giorno prima e che io ero il primo utente a chiedere lo SPID. Il direttore e gli impiegati, seguendo con curiosità il processo, hanno egregiamente svolto il loro compito e mi hanno identificato e registrato senza il minimo problema. Con un ultimo passo sul sito delle poste ho completato il processo e ora ho il mio SPID:
“Gentile Cliente,
Ti comunichiamo l’avvenuta attivazione del Servizio PosteID abilitato a SPID, fornito da Poste Italiane S.p.A., cui hai aderito tramite accettazione, con firma elettronica, delle relative Condizioni contrattuali. Il Servizio PosteID è stato attivato nella configurazione prevista dal livello di sicurezza da Te prescelto e indicato nel “riepilogo adesione” allegato alla presente.”
Resta da capire cosa ci si può fare ma questa è un’altra storia.