La “Tartare” puo essere brevemente descritta come una polpetta di carne cruda macinata e condita. Ma assistere alla sua preparazione da parte di una persona esperta è come assistere ad un rito sacro.
Poco dopo averla ordinata inizia il rito. Una parte del tavolo viene liberata per far spazio ai condimenti che arrivano su un piatto tondo con al centro i classici olio e aceto. Gli occhi fanno il giro delle piccole ciotole che contengono le spezie più svariate: peperoni sminuzzati, minuscoli tocchetti di cipolla, minuscoli anellini di erba cipollina, paprica, filetti di acciuga, capperi, cubetti di cetrioli sottaceto, aglio. E inoltre sale e pepe. Un paio di cucchiai d’olio, la Worcester sauce e qualche goccia di Tabasco.
Su un altro piatto arriva la carne macinata, filetto ovviamente, rossa, tonda con al centro una piccola conca su cui un rosso d’uovo troneggia ancora nel suo mezzo guscio.
L’officiante inizia lo spettacolo. In una ciotola versa olio, aceto, sale, pepe. Con due forchette solleva in guscio d’uovo e, senza far cadere la minima parte di guscio rovescia il tuorlo nella mistura e la mischia con vigore fino a farne un composto liquido in cui aggiunge le spezie e un tocco di …piccante…. non senza aver prima chiesto se il cliente la desidera più o meno piccante. Mischia e nel composto viene aggiunta la carne e le due forchette cominciano a volare rendendo il tutto omogeneo. Una spruzzata di brandy, un’altra rimescolatina. Pochi minuti e viene presentata in un piattino una piccola forchetta di assaggio. Il profumo ha gia’ invaso la tavola e l’acquolina ha reso la bocca sin troppo umida. È perfetta. La carne ha ora un aspetto rosa scuro picchiettata da mille punti di verde e di rosso.
Una perfetta polpetta viene adagiata sul piatto gia’ guarnito di una foglia di insalata, un paio di piccoli pomodori tagliati a meta e, voila’, il piatto arriva davanti ad un commensale ormai completamente conquistato. Il rito è compiuto non resta che sacrificare la carne sull’altare del buongusto. Da accompagnare con pane tostato e riccioli di burro.
Grazie a David, l’officiante dell’Hotel Mondschein, che prepara la “Tartare” alla perfezione!
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